Processo di lavoro a 16 bit con hugin
In questo esempio non verrà discusso il motivo per cui si desidera scattare delle immagini in formato RAW assemblandole poi nel formato a 16 bit; verrà invece fornita una semplice spiegazione pratica che elenca gli strumenti disponibili e ne descrive l'utilizzo con hugin.
Preparare le immagini a 16 bit
Si cominci utilizzando dcraw per leggere i file RAW convertendoli in serie (batch) in un formato PPM a 16 bit per canale portabile. Le immagini RAW scattate da una Nikon 8700 hanno un'estensione .nef, quindi il comando è il seguente:
dcraw -v -w -4 dscn*.nef
Si noti che, anche se hugin, nona ed enblend supportano i dati HDR in virgola mobile, non si ha alcuna perdita convertendo i dati RAW in un formato a 16 bit di profondità colore dato che le immagini RAW sono tipicamente a 12bit. Se si necessita di un più ampio intervallo dinamico di quello fornito dalle immagini RAW, è possibile combinare delle esposizioni scattate a forcella (bracketed) seguendo il processo di elaborazione HDR con hugin.
I file PPM non sono leggibili da hugin o nona, quindi il passo successivo consiste nell'utilizzare ImageMagick per creare dei file TIFF a 16 bit per canale:
convert -rotate 270 -gamma 2.2 dscn3088.ppm dscn3088.tif convert -rotate 270 -gamma 2.2 dscn3089.ppm dscn3089.tif ...
Si noti che le immagini sono state ruotate tutte insieme dato che sono state tutte scattate nella modalità ritratto. Anche la correzione della Gamma è effettuata in questo passaggio dato che i dati RAW sono generalmente lineari e difficili da visualizzare senza un profilo di colore (non ancora supportato da hugin).
Ora è possibile eliminare i file PPM intermedi.
In alternativa può essere utilizzato UFRaw per la conversione diretta dal formato RAW.
Se necessario, correggere l'aberrazione cromatica con fulla in questa fase.
Assemblare con hugin
Le immagini TIFF possono essere caricate in hugin come solito con l'eccezione che:
le informazioni EXIF relative al campo inquadrato sono andate perse durante la conversione in PPM, quindi il valore deve essere inserito manualmente, riottimizzato con PTOptimizer o trasferito dai file RAW utilizzando exiftool:
exiftool -tagsfromfile DSCN3088.nef -overwrite_original_in_place -exif:all DSCN3088.tif
Assemblare le immagini in un file in formato TIFF; è possibile utilizzare enblend come passo finale.
Se si sta lavorando con dei dati lineari (gamma = 1), allora si deve assegnare un gamma pari a 2,2 alle immagini rimappate dopo l'assemblatura con nona ma prima di avviare enblend:
mogrify -gamma 2.2 myproject_*.tif
Post processing
Il file TIFF ottenuto è nel formato RGBA a 16bit per canale, che non è visualizzabile dalla maggior parte dei visualizzatori di immagini o da un browser web; occorre quindi compiere un ulteriore passo per rendere le immagini più compatibili:
aprire il file in un programma di foto ritocco, in grado di elaborare immagini a 16 bit, come cinepaint o krita; modificare a piacimento i colori, ritoccare o applicare una maschera di contrasto e salvare infine in un formato a 8bit per canale come JPEG.
Alternativamente si possono ottenere degli ottimi risultati semplicemente applicando il profilo di colore ICC della propria fotocamera e convertendo poi allo spazio colore sRGB; lcms fornisce lo strumento tifficc per realizzare questo passaggio:
tifficc -i mycamera.icm myproject.tif output.tif