Mentre imperversavano le guerre tra gli Unix commerciali, il kernel Linux veniva sviluppato come un clone di Unix per PC. Linus Torvalds riconosce l'importanza del compilatore GNU C e degli strumenti GNU associati per l'esistenza di Linux. Egli sottopone il kernel Linux alla GPL.
Si ricordi che la GPL impone che ogni cosa linkata staticamente ad un qualsiasi codice sottoposto alla GPL debba essere sottoposta anch'essa alla GPL. Il sorgente per questa cosa deve dunque essere reso disponibile all'utente del programma. Il link dinamico, tuttavia, non è considerato una violazione della GPL. La pressione per inserire applicazioni proprietarie in Linux divenne schiacciante. Tali applicazioni devono spesso effettuare link con librerie di sistema. Ciò portò ad una versione modificata della GPL chiamata LGPL ("Library", da allora rinominata "Lesser", GPL). La LGPL consente di linkare codice proprietario con la libreria C di GNU, glibc. Non è necessario rilasciare il codice sorgente che è stato linkato dinamicamente ad una libreria sottoposta alla LGPL.
Se si linka staticamente un'applicazione con glibc, come è spesso necessario in sistemi integrati, non è possibile mantenere la propria applicazione proprietaria, vale a dire, il sorgente deve essere pubblicato. Sia la GPL che la LGPL impongono che ogni modifica al codice direttamente sottoposto alla licenza venga pubblicata.
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