Una ragione comune per l'uso della GPL è la modifica o l'estensione del compilatore gcc. Ciò è particolarmente conveniente quando si lavora con processori molto particolari in ambienti in cui è probabile che tutti i costi del software siano considerati spese di gestione, con minime aspettative riguardo all'uso da parte di altri del compilatore risultante.
La GPL è vantaggiosa per piccole aziende che vendono CD in un ambiente dove "compra basso, vendi alto" può ancora consegnare all'utente finale un prodotto molto economico. Essa è vantaggiosa anche per le aziende che contano di sopravvivere fornendo varie forme di supporto tecnico, documentazione inclusa, per il mondo della proprietà intellettuale GPL.
Un uso meno pubblicizzato e imprevisto della GPL consiste nell'essere molto favorevole a grandi aziende che vogliono tagliar fuori aziende del software. In altre parole, la GPL è adatta per essere utilizzata come un'arma di mercato, potenzialmente riducendo il beneficio economico globale e contribuendo ad un comportamento monopolistico.
La GPL può costituire un vero problema per coloro che vogliono commercializzare software e trarne profitto. Per esempio, la GPL accresce la difficoltà di uno studente laureato di fondare un'azienda per commercializzare i risultati delle sue ricerche e accrese altresì la difficoltà di uno studente di entrare in un'azienda a condizione che un suo progetto di ricerca promettente venga commercializzato.
Per coloro che devono lavorare con implementazioni linkate staticamente di diversi standard software, la GPL è spesso una licenza infelice, perché preclude l'uso di implementazioni proprietarie degli standard. Così la GPL riduce il numero di programmi che possono essere costruiti usando uno standard GPL. La GPL intenzionalmente non fornisce un meccanismo per sviluppare uno standard sul quale si possano sviluppare prodotti proprietari. (Ciò non si applica alle applicazioni Linux perché non si collegano staticamente al kernel, bensì usano un'API trap-based.)
La GPL cerca di portare i programmatori a contribuire ad una collezione di programmi in evoluzione, quindi di competere nella distribuzione e nel supporto di questa collezione. Questa situazione è irrealistica per molti standard di sistema di base richiesti, che potrebbero essere applicati in ambienti ampiamente variabili richiedenti personalizzazioni commerciali o integrazioni con standard legacy sottoposti a licenze già esistenti (non GPL). I sistemi in tempo reale sono spesso linkati staticamente, quindi la GPL e la LGPL sono decisamente considerate potenziali problemi da molte aziende di sistemi integrati.
La GPL è un tentativo di mantenere gli sforzi, senza riguardo per la domanda, ai livelli della ricerca e dello sviluppo. Questo massimizza i benefici per i ricercatori e gli sviluppatori, ad un costo ignoto per coloro che guadagnerebbero da una distribuzione più ampia.
La GPL è stata progettata per impedire che i risultati di ricerca diventassero prodotti proprietari. Si suppone spesso che questo passo sia l'ultimo nel processo tradizionale di trasferimento tecnologico ed è solitamente abbastanza difficile anche nelle migliori delle circostanze; la GPL lo rende intenzionalmente impossibile.
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